Cenni d'ambientazione
"Perchè mai vorresti andare nel Karameikos? Non c'è niente da
quelle parti - nessun comfort, nessuna grossa città, niente lussi,
cibo e vino sono terribili. Ci sono solo nativi terribilmente
superstiziosi, parecchi umanoidi feroci e stupidi soldati imperiali."
(tratto da una missiva del Baronetto Boris Gorevitch-Woszlany,
Custode della Fiamma del Sapere alla Somma Università della Magia di
Glantri).
Il setting che ho scelto è l'ambientazione "standard" del
D&D originale, in particolare nel mitico Granducato di
Karameikos.
E' una nazione relativamente piccola e che ha ottenuto una formale
indipendenza da poco più di un ventennio - in origine era un
insediamento coloniale del grande e massiccio Impero Thaythiano, che
conquistò quella che era nota come Traladara, per sfruttarne
le ricche foreste, le numerose miniere di vari metalli (rame, stagno
e ferro abbondano specie nella zona centro-settentrionale) e le vie
commerciali privilegiate con la Repubblica di Darokin, alcuni ricchi
insediamenti naneschi ed elfici, la preziosa Via delle Spezie verso
il misterioso Emirato di Ylaruam.
Nel 970 AC l'ambizioso Vicerè Stephan Karameikos, forte del
sostegno di buona parte dei nobili thaythiani stanziatesi nel corso
degli anni da queste parti, ottenne una sempre maggiore autonomia,
rivendicato infine la formale indipendenza di quello che fu
battezzato Granducato di Karameikos e formalmente assoggettato
all'Imperatore, ma di fatto ormai una nazione quasi del tutto
autonoma.
Ora trent'anni dopo ci sono voci di una probabile guerra tra Thyathis
e Alphatia (un altro misterioso impero probabilmente ancora più
grande di Thyathis ben oltre la penisola Thaythiana), di problemi di
successione nella Magocrazia di Glantri, un massiccio incremento di
umanoidi ostili che si spostano in vere e proprie migrazioni da
oriente verso occidente, come in fuga dalla guerra...
Ed in tutto questo sembra ormai prossima la dichiarazione formale
d'indipendenza di Karameikos, che molti vedono in procinto di
dichiararsi Re, mentre tra i discendenti autoctoni dei fieri e
indomiti traladari si fa sempre più viva la voglia di ribellione e
di restaurazione dell'antico status quo, per ricreare il Regno
Traladaro che 2000 anni fa fu spazzato via dall'invasione degli
gnoll...
(mappa ingrandibile)
Il Granducato ha un clima di tipo mediterraneo sulla costa (estati
calde e inverni miti, raro avere nevicate dalle parti di Specularum)
e più rigido nell'entroterra verso le montagne spesso innevate, con
inverni decisamente continentali caratterizzati da precipitazioni
intense dall'autunno fino a primavera.
L'intera frontiera settentrionale del Granducato è caratterizzata da
una catena montuosa, chiamata con nomi diversi: Montagne Cruth (le
più occidentali), Cime Nere (nella zona centrale) e Altan Tepes (le
più orientali).
Le montagne, la cui altezza media è di circa 1400 metri, sono
ricoperte di fitte foreste, che tendono a diradarsi man mano che si
sale di quota. Tutta la zona montana è piuttosto ricca di risorse
minerarie, con svariate miniere attive e molte altre abbandonate o
semplicemente dimenticate sotto i colpi delle scorrerie di barbari
umanoidi.
A sud di questa catena montuosa, si estendono chilometri e chilometri
di colline anch'esse ricoperte da fitti boschi.
La parte restante del territorio è prevalentemente pianeggiante, a
volte interrotta da basse colline.
Le vaste foreste che caratterizzano Karameikos sono prevalentemente
di pini sulle montagne e sulle colline. Dirigendosi verso sud le
pinete vengono sostituite da alberi di dimensioni maggiori, nella
maggior parte querce.
Nella parte sud-orientale di Karameikos si trova la più grande
foresta del regno: la foresta di Dymrak. E' una foresta di enormi
alberi, ed è popolata da numerose tribù di non-umani in maggioranza
ostili.
Diversi fiumi attraversano la nazione. Nella parte occidentale di
Karameikos, il fiume Achelos ed i suoi affluenti scendono dalle
montagne di Cruth immettendosi nella Palude Funesta prima di sfociare
nel golfo di Halav.
Nella parte centrale ed orientale di Karameikos, il fiume Ventoso
scende dalle montagne delle Cime Nere, mentre i fiumi Altosbocco e
Scendimonti provengono dalle Altan Tepes. Questi tre fiumi si
uniscono vicino a Kelven, e continuano (come fiume Altosbocco) fino
al mare.
Il Granducato confina con le Cinque Contee ad ovest, con la
Repubblica di Darokin a nord, per un breve tratto con gli Emirati di
Ylaruam a nord-est e con l'Impero di Thyatis ad est. A sud è bagnato
dal Mare del Terrore.
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Le Città
La capitale è Specularum (50.000 abitanti), grande porto commerciale
e mercantile. La seconda città è Kelven (20.000 abitanti) punto di
sosta per le carovane ed eccellente fortezza per la difesa del
territorio.
Vorloi (7.500 abitanti) e Dmitrov (6.500 abitanti) sono due cittadine
costiere, comunità di pescatori e porti commerciali secondi solo a
Specularum. Presso Kelven, è da segnalare la comunità di Altomonte
che ospita circa 3.000 gnomi e 1.000 nani.
La Soglia (5.000 abitanti) è invece una tranquilla cittadina formata
per lo più da comunità di boscaioli, mentre Luln (5.000 abitanti) è
una comunità composta da rifugiati e profughi dalla Baronia
dell'Aquila Nera.
Penhaligon (3.750 abitanti) è una piccola città posta su
un'importante strada commerciale per Selenica e la sua posizione
privilegiata le sta portando un rapido sviluppo nonostante i numerosi
attacchi di non-umani.
Rifllian (1.700 abitanti) è la più grande comunità di elfi
conosciuta, è un grosso villaggio che basa la sua economia sul
commercio tra elfi e uomini.
Per finire Sulescu (950 abitanti), Marilenev (900 abitanti) e Rugalov
(650 abitanti) sono comunità minori composte da agricoltori e
pescatori.
Tutti gli altri nuclei abitati possono andare da 10 a meno di 500
abitanti.
Un discorso a parte deve essere fatto per Forte Destino (10.000
abitanti), la città principale della Baronia dell'Aquila Nera. Pur
facendo parte del Granducato di Karameikos, di fatto può essere
considerata quasi uno stato a parte. Il Barone non segue le leggi del
Duca, opprime i sudditi e ospita molti non-umani nei suoi territori.
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Religione e Clero
A Karameikos sono presenti due Chiese istituzionalizzate: la Chiesa
di Karameikos, derivata dal Culto Imperiale, controllata in modo
quasi diretto dalla famiglia Karameikos che ha il potere di nomina
dell'Alto Pontefice, una carica che ha durata nominale a vita - ma è
capitato già due volte di assistere alla sostituzione dell'Alto
Prelato su indicazione del Granduca stesso per vari motivi e screzi
tra religione e politica.
L'altra chiesa è la Chiesa Traladara, fondata sulla figura mitica di
Re Traldar Il Giusto, figura a metà tra il mito e la storia, colui
che per primo riunì le tribù traladariane quasi due mila anni fa e
che un giorno tornerà sulla terra per risvegliare le coscienze e
liberare il popolo eletto dalle catene dell'usurpazione e
dell'ignoranza, per tornare a splendere nell'eroica indipendenza.
Sono possibili occasionali centri di culto non istituzionalizzato che
seguono altre divinità e chiese di nazioni e etnie vicine, ma non
sono noti templi di altre divinità se non nella zona del porto della
Capitale.
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La Soglia, piccola oasi di tranquillità non troppo felice tra i monti e le foreste
Parecchi aspetti di quanto detto sopra sono poco più che voci e
dicerie dalle parti di La Soglia, cittadella fortificata di 5000
anime che sorge sulle sponde tra il lago e il fiume Ventoso, ben
amministrata dal Barone Halaran Sherlane di Tarn, Vescovo Emerito
della Chiesa Karameiana e ultima persona in grado di raccontare
di come ha ucciso un drago bianco dalle parti del Monte Pavel.
La città stessa ha un'estensione più grande del "normale"
rispetto altri centri abitanti con pari abitanti: per decreto del
Barone Halaran, infatti, vent'anni fa furono effettuati importanti
lavori per far sì che ciascun edificio e casa non fosse a meno di 10
metri l'uno dall'altro, per ridurre i rischi di incendio e per
garantire una migliore vivibilità e gestione della città stessa.
Questo però non è stato applicato alla parte "vecchia"
rappresentata dall'Isola di Fogor, che di fatto è una sorta di
zona-ghetto dove vivono la maggior parte dei poveri e dei malviventi
della cittadina.
La zona appare tranquilla ad un occhio distratto: è posizionata
quasi all'estremo nord del Granducato, in una stretta vallata ai
margini di un grosso lago, circondata da colline e montagne piuttosto
aspre e coperte da fitte foreste di sempreverdi. I lunghi inverni
sono caratterizzati da neve e mobilità limitata, con gran parte del
lago e del fiume che scorre verso sud ghiacciati, i passi verso
Ylaruam, Rockhome, Darokin impraticabili almeno fino ai primi giorni
di primavera a partire dalle nevicate tardo-autunnali.
Gran parte della gente vive dei frutti delle proprie fatiche: molti
sono contadini mezzadri per alcune dozzine di fattorie nella parte
meridionale della Baronia di proprietà di poche famiglie patrizie,
un'altra buona fetta sono taglialegna, scout e guardie che scortano
questi ultimi nelle zone più remote - laddove vengono tagliate le
famose sequoie lasogliane , gigantesche conifere alte e
dritte, con un legno particolarmente indicato per farne tavole e pali
lunghi anche oltre i 15 metri. Ci sono anche un paio di cento
pescatori - nel lago vivono alcune specie autoctone di trote, carpe e
lucci considerate una delle poche vere leccornie culinarie di una
terra per il resto un po' avara di varietà e buona cucina.
Andando oltre le apparenze, però, si può scoprire una regione alle
prese con occasionali - ma sempre più frequenti - incursioni di
bande più o meno grosse di umanoidi razziatori (goblin, hobgoblin,
bugbear, gnoll, orchetti ed orchi) che mettono spesso a repentaglio
raccolti e scambi commerciali, tanto che il Barone Halaran ha più
volte richiesto maggiori fondi e truppe alla Capitale, ma sempre con
scarso seguito.
Anche tra gli abitanti "civilizzati" serpeggia da tempo un
crescente malumore per gli "usurpatori" delle loro terre -
poco importa che i nobili e funzionari d'origine thaythiana abbiano
portato negli ultimi 6-7 decenni una stabilità invidiabile alla
zona, compresa la costruzione delle mura cittadine e l'istituzione di
un ospedale gestito da sacerdoti e sacerdotesse della Chiesa
Karameiana. La componente traladara della popolazione, che
rappresenta grosso modo i 2/3 della popolazione complessiva, è stata
sempre un po' emarginata da ruoli di comando, posizioni di prestigio
e rilievo anche in campo commerciale: tutte le figure di riferimento
per gilde, per il borgomastro, per il clero ufficiale sono infatti ad
appannaggio delle famiglie di origine più o meno diretta con
l'Impero Thaythiano. Parecchi autoctoni si sono dovuti barcamenare
con ruoli di secondo piano, spesso in mansioni umili come mezzadri,
pescatori, taglialegna, al più bottegai e pellettieri. Uniche
eccezioni sono rappresentate dalla Gilda dei Cacciatori,
comandata dalla famiglia traladara dei Montescu, la Chiesa
Traladara, che ha sull'isola dei Pescatori di La Soglia una dei
principali luoghi di culto, la Chiesa di San Michele Pescatore,
condotta dal prete-attivista traladaro Adam Chevv, spesso in
pubblico dissidio con il Barone ed omologo della Chiesa Karameiana e
una compagnia mercenaria fatta solo di traladari, "I lupi del
Nord", comandata dall'ex avventuriero e nobile decaduto Tormen
Badescu di Marilineev che di fatto rappresenta il potere più
"forte" presente in strada sull'isola di Fogor.
-
Punti di interesse in città e dintorni
Rocca di Tarn - fortezza di famiglia degli Sherlane, che si
appropriarono delle rovine di un castello traladaro abbandonato da
almeno 4 secoli nel 928AC. E' uno dei tanti "casus belli"
tra autoctoni e la famiglia Sherlane, che vengono visti due volte
usurpatori per aver "distrutto" importanti reperti e
mosaici che tessevano le lodi a Re Traldar Il Giusto.
Municipio - E' un grosso
edificio di pietra a tre piani su cui sventolano i vessilli del
Granduca e quello della Chiesa di Karameikos. Vi risiede in pianta
stabile il borgomastro, Henry Fogatt,
lo sceriffo Arcadius Lepyn
e almeno altri 2-3 impiegati ducali. Nelle fondamenta sono ricavate 4
celle a mò di prigione (spesso ospitano per lo più ubriaconi e
rissaioli).
Isola di Fogor - chiamata
anche il Ghetto, è la zona più vecchia e degradata de La Soglia,
essendo formata da gruppi di casupole male in arnese abitate da
secoli dai locali ben prima dell'arrivo degli invasori e
dell'edificazione delle mura e della città vera e propria.
Vecchio Mulino - E' uno dei
pochi mulini ad acqua presenti nella zona e garantisce quasi tutta la
farina utilizzata in città. Anni fa venne incendiato durante una
rivolta dei pescatori, da allora fu ricostruito in pietra ed ospita
una guarnigione permanente della guardia cittadina per prevenire
ulteriori incidenti che potrebbero mettere a rischio il benessere e
la sopravvivenza della città, specie d'inverno.
Villaggio dei Pescatori -
sono casupole di legno e capanni improvvisati, usati solo durante la
bella stagione (durante l'inverno i pescatori sono per lo più
impiegati come manovali e trasportatori visto che il lago tende a
essere gelato, vivendo quindi in città per lo più a Fogor).
Sbarramento - è una diga
mobile e ha anche una zona con funzioni di cantiere navale in grado
di realizzare imbarcazioni e battelli fluviali fino a 10 metri.
Diga - in pietra e legno,
serve per regolare la piena del Fiume Ventoso specie a primavera
durante il disgelo.
Rovine - poste a circa mezza
giornata di cammino dalla città, sono i resti di una cittadella
traladara risalente ad almeno 5 secoli fa, durante una delle massime
espansioni del Regno Traladaro. E' una zona poco raccomandabile,
spesso vi trovano rifugio gruppi di umanoidi razziatori e negli
ultimi tempi si mormora anche della presenza di un mago pazzo inviato
da queste parti a cercare un qualche manufatto empio per conto del
perfido Barone Von Ludwig.
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